La pizza consegnata a domicilio? È ancora più buona

In un mondo sempre più frenetico, la consegna a domicilio della pizza è diventata una comodità irrinunciabile. Dopo una lunga giornata di lavoro, non c’è niente di meglio che ordinare una pizza a domicilio e gustarla nel comfort di casa propria.

La pizza a domicilio? Un vero must-have

La consegna a domicilio ha conosciuto una crescita enorme negli ultimi anni, grazie anche all’uso diffuso di app e piattaforme online e rappresenta anche un modo per supportare le pizzerie locali. Durante la pandemia di COVID-19, ad esempio, molte pizzerie hanno potuto continuare a lavorare grazie ai servizi di delivery, mantenendo viva una parte fondamentale della cultura gastronomica italiana.
Quante volte la sera non abbiamo voglia di cucinare? Ed ecco che il delivery ci viene in soccorso. Sono diverse le catene di pizzerie che effettuano la consegna a domicilio, ma il servizio non basta, ciò che è importante è che la pizza sia buona e fatta con ingredienti gustosi e genuini, come quelle preparate dal Laboratorio pizza Bufalotta – Roma, che consente di ordinare, scegliendo anche l’ora di consegna,  la propria pizza attraverso il sito web oppure per mezzo dell’applicazione, scegliendo tra un menu che spazia dalle pizze più semplici, come quelle al prosciutto cotto, a quelle più originali, come quelle condite con fiori di zucca, provola e mozzarella. Inoltre, si possono ordinare anche dei gustosi antipasti fritti come supplì e crocchette di patate oltre che le bevande.

La pizza, simbolo della cucina italiana

La pizza una storia affascinante che si intreccia con la cultura e le tradizioni del Paese. Nata a Napoli, questa pietanza è diventata un’icona globale, amata e imitata ovunque, però, anche se molti non lo sanno, già nell’antica Roma e nell’antica Grecia venivano preparate focacce con farina di grano, acqua e condimenti semplici come erbe aromatiche e olio. Tuttavia, la pizza come la conosciamo oggi, con pomodoro e mozzarella, nacque a Napoli nel Settecento. Inizialmente era un cibo povero, venduto nelle strade e consumato principalmente dalla classe lavoratrice. La svolta per questa pietanza è arrivata quando in Europa, nell’Ottocento, è arrivato il pomodoro dagli Stati Uniti, ortaggio che ancora nessuno conosceva e che si sposava perfettamente con la pizza.  A iniziare a usarlo furono per primi i pizzaioli nel Sud Italia. L’incontro tra pomodoro, mozzarella (prodotta dai bufali introdotti dai Normanni) e basilico diede vita alla famosa pizza Margherita, dedicata alla regina Margherita di Savoia nel 1889, simbolo del tricolore italiano.

Cropped shot of young women eating fresh baked pizza together

Il valore della pizza nel mondo

Con l’emigrazione italiana, a cavallo tra il l’Ottocento e il Novecento, la pizza inizia a viaggiare oltre i confini del nostro Paese. Gli Stati Uniti l’accolgono con entusiasmo, soprattutto New York e Chicago, dove nascono varianti uniche come la New York-style pizza e la deep-dish pizza. Oggi la pizza è amata in tutto il mondo, e ogni Paese aggiunge il proprio tocco per personalizzarla e farla propria. In Giappone, ad esempio, è comune trovarla con ingredienti locali come il mais e la maionese. In Brasile è celebrata con feste e maratone di pizze. Ormai la pizza è molto più di un semplice alimento per gli italiani; è un vero e proprio simbolo culturale. Ogni regione, ogni città, ha le sue varianti e le sue tradizioni legate alla pizza. A Napoli, ad esempio, la pizza napoletana, con il suo impasto morbido e bordi alti, è una specialità riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità. A Roma, invece, la pizza si distingue per la sua base sottile e croccante.
Mangiare una pizza in Italia è spesso un evento sociale, un momento di condivisione con famiglia e amici. E anche se le pizzerie sono luoghi di incontro, dove si può godere di una cucina autentica e di qualità in un ambiente conviviale, ormai si preferisce sempre di più gustarla a casa propria, da soli o in compagnia.