L’Arte della Mixology: dai fondamenti alle tecniche avanzate

La mixology è l'arte e la scienza della creazione di cocktail, un campo che combina la creatività con una profonda conoscenza degli ingredienti e delle tecniche. In questo articolo, esploreremo i fondamenti della mixology, gli strumenti essenziali, le tecniche di base e avanzate e forniremo consigli per chi desidera affinare le proprie abilità in modo professionale in questo affascinante mondo.

La mixology va oltre la semplice preparazione di drink: richiede una comprensione dettagliata degli ingredienti, delle loro interazioni e di come bilanciare sapori, aromi e consistenze. Un mixologist è un esperto che, come un chef, crea esperienze gustative uniche, sperimentando con vari tipi di alcolici, liquori, sciroppi, erbe e spezie.

L'arte della mixology ha radici antiche, ma negli ultimi decenni è diventata di una pratica tendenza, con una crescente enfasi sulla qualità e l'innovazione. Oggi, i cocktail non sono solo bevande, ma un modo attraverso cui esprimere cultura, creatività e dettare nuove mode.

Strumenti essenziali per la mixology

Per diventare un esperto di mixology, avrai bisogno di una buona conoscenza tecnica degli ingredienti e di un kit con gli strumenti essenziali. Ecco alcuni degli strumenti di cui non puoi fare a meno:

  • Shaker: serve per miscelare e raffreddare rapidamente gli ingredienti. Tra i più diffusi per mixology puoi trovare il Boston shaker e il Cobbler shaker.
  • Jigger: uno strumento di misurazione essenziale per dosare gli ingredienti con precisione, garantendo l'equilibrio dei sapori nei cocktail.
  • Muddler: utilizzato per schiacciare e rilasciare i sapori di erbe, frutta e spezie, è particolarmente utile nella preparazione di cocktail come il Mojito.
  • Strainer: serve a filtrare il ghiaccio e altri solidi dopo aver shakerato o mescolato il cocktail. Ne esistono vari tipi, per diventare mixologist puoi partire dal Hawthorne strainer o dal Julep strainer.
  • Mixing glass: è utilizzato per mescolare cocktail che non richiedono agitazione, come il Martini o il Manhattan, e spesso è accompagnato da un cucchiaio da bar.

Le 5 tecniche di base di miscelazione

Ora che hai tutti gli strumenti per iniziare, puoi iniziare a studiare come abbinare al meglio gli ingredienti e creare i tuoi cocktail. In questa sezione di proponiamo le 5 tecniche più comuni di miscelazione da cui puoi partire.

Neat

La tecnica Neat è una delle più semplici e dirette ed è il primo step di qualunque mixologist principiante. Consiste nel servire un distillato puro, senza aggiunta di ghiaccio, acqua o altri ingredienti. Questo metodo è spesso utilizzato per degustare e apprezzare appieno le qualità organolettiche di un liquore, come il colore, l'aroma e il sapore, senza alterazioni. Il termine "neat" sottolinea la purezza e l'autenticità della bevanda, rendendolo un metodo ideale per apprezzare whisky, grappa, cognac e altri distillati di alta qualità. Quando si serve un drink con questa tecnica, è importante utilizzare un bicchiere appropriato che possa accentuare l'aroma del liquore, come un tumbler basso o una coppa da cognac.

Shake and Strain

Lo Shake and Strain è una tecnica fondamentale nella mixology, utilizzata per shakerare e raffreddare rapidamente i cocktail. Questo metodo è particolarmente efficace per bevande che contengono succhi di frutta, sciroppi o altri ingredienti che richiedono un'energia vigorosa per amalgamarsi. La tecnica Shake & Strain prevede di:

  • Unire ghiaccio e ingredienti nel mixing glass.
  • Incastrare due shaker, uno più grande e uno più piccolo, e agitare il tutto.
  • Filtrare il contenuto per rimuovere il ghiaccio e altri solidi e versarlo nel bicchiere.

Un esempio classico di cocktail che utilizza questa tecnica è il Margarita.

Stir and Strain

La tecnica Stir and Strain è utilizzata per mescolare delicatamente gli ingredienti. A differenza dello Shake and Strain, questa tecnica è ideale per cocktail che non necessitano di molta aerazione, per cui non si usa uno shaker ma un bar spoon. I passaggi di miscelazione da seguire sono semplici:

  • Riempire il mixing glass con del ghiaccio e usare il bar spoon per raffreddarlo.
  • Eliminare l’acqua del ghiaccio sciolto.
  • Aggiungere tutti gli ingredienti e mescolare.

Questa tecnica è usata per cocktail che non richiedono molta aerazione, come il Manhattan o il Dry Martini.

Muddle

Nella mixology, per muddle si intende quella una tecnica utilizzata per estrarre aromi e sapori da erbe, frutti o spezie. Perché avvenga, gli ingredienti vengono schiacciati delicatamente con un muddler, uno strumento simile a un pestello, per creare una polpa omogenea. Per non avere brutte sorprese, è cruciale non esagerare con la pressione durante il muddle per evitare di estrarre sapori amari indesiderati, specialmente quando si lavorano ingredienti come menta o lime. Ecco i passaggi essenziali per una perfetta riuscita:

  • Pestare un mix di zucchero di canna e agrumi.
  • Aggiungere ghiaccio tritato.
  • Unire tutti gli altri ingredienti, in base al cocktail si può scegliere se shekerare o mescolare.

Questa tecnica è alla base di cocktail come il Mojito o il Caipirinha, dove il sapore degli ingredienti freschi gioca un ruolo centrale.

Build Layer

Un’altra tecnica base, ma che richiede già un po’ di manualità, è il Build Layer. Visivamente accattivante, consiste nel versare liquidi di densità diversa uno sopra l'altro, creando un cocktail a strati. Non si tratta solo di una tecnica estetica: permette di assaporare ogni strato in modo distinto, influenzando l’esperienza gustativa. Per eseguire correttamente il Build Layer, è fondamentale:

  • Versare prima i liquidi con peso specifico più elevato fino a quello più leggero
  • Ogni mossa deve essere lenta e precisa
  • Usare un bar spoon per ridurre la velocità del flusso del liquido

Uno dei cocktail più famosi creato con questa tecnica è il B-52, dove gli strati distinti di liquori creano un effetto visivo particolare e un profilo aromatico complesso.

Mixology avanzata

Man mano che si acquisisce esperienza, si possono esplorare tecniche più avanzate che permettono di creare cocktail più complessi e sofisticati. In questa guida, ti diamo alcune idee che puoi provare a casa, ma se vuoi leggere i consigli di professionisti della mixology visita Cocktail Engineering.

Infusioni

L'infusione è la tecnica per combinare alcolici con erbe, spezie, frutti o altri ingredienti per creare sapori unici. Questo processo può richiedere da poche ore a diverse settimane, a seconda dell'intensità desiderata. Ad esempio, un gin può essere infuso con cetriolo e basilico per un tocco fresco e aromatico.

Chiarificazione

Per un tocco di classe, è possibile ottenere dei cocktail chiari e limpidi con la chiarificazione. Usata per rimuovere solidi e impurità da un liquido, questa tecnica viene spesso applicata a drink che contengono succhi di frutta o altri ingredienti torbidi. I metodi più diffusi per chiarificare utilizzano gelatina, agar-agar o centrifughe.

Fat Washing

Il fat washing è una tecnica di mixology che coinvolge l'infusione di alcolici con grassi come burro, olio o pancetta. Dopo l'infusione, la miscela viene raffreddata per separare il grasso dall'alcol, lasciando dietro di sé un sapore ricco e complesso. Questa tecnica è molto popolare in cocktail come il Bacon Old Fashioned, che utilizza bourbon infuso con bacon.

Sferificazione

Una tecnica di grande effetto è la sferificazione: un processo di gelificazione per ottenere delle piccole sfere di liquido che esplodono in bocca. Per realizzarle, viene utilizzato alginato di sodio e cloruro di calcio per creare una reazione chimica che forma una pellicola esterna attorno al liquido e ottenere quell’effetto simile al caviale. Questa tecnica è perfetta per creare cocktail innovativi e presentazioni sorprendenti.

Affumicatura

Il fumo è una tecnica che aggiunge un aroma affumicato ai cocktail, utilizzando trucioli di legno ad uso alimentare, spezie o erbe. Il drink può essere affumicato con una campagna di vetro o direttamente nel bicchiere utilizzando un affumicatore portatile. Sebbene sia possibile usare entrambi i metodi, per un effetto più duraturo, è preferibile l’utilizzo della campagna perché permette al cocktail di assorbire tutti gli aromi.

Consigli per una mixology da professionisti

Infine, per chi desidera migliorare le proprie abilità nella mixology, ecco alcuni suggerimenti per diventare professionisti nella mixology:

  • Studiare e sperimentare: non smettere mai di imparare. Leggi libri sulla mixology, segui corsi e sperimenta con nuovi ingredienti e tecniche.
  • Bilanciamento dei sapori: la chiave di un buon cocktail è il bilanciamento. Gioca con l'equilibrio tra dolce, acido, amaro e alcolico per creare drink armoniosi e piacevoli.
  • Attenzione ai dettagli: dalla qualità degli ingredienti alla presentazione finale. Un bicchiere ben scelto, una guarnizione elegante e un ghiaccio di qualità possono fare la differenza.
  • Pratica e pazienza: la mixology richiede pratica e pazienza. Non scoraggiarti se i primi tentativi non sono perfetti; con il tempo, svilupperai la tua tecnica e il tuo stile.
  • Creatività: sperimenta con sapori insoliti, presentazioni innovative e combinazioni inaspettate per stupire e deliziare i tuoi ospiti.

La mixology è un campo affascinante e in continua evoluzione che offre infinite possibilità per esprimere creatività e passione. Con una solida comprensione degli strumenti, delle tecniche di base e avanzate, e seguendo i consigli dei professionisti, chiunque può imparare a creare cocktail straordinari. Che tu sia un aspirante barman o un appassionato di cocktail, la mixology è un'arte che arricchirà la tua vita e quella dei tuoi ospiti.