Vendere vino a Dubai: cose da sapere

 

Per vendere vino a Dubai è necessario, in primo luogo, pensare alle traduzioni in inglese e nella lingua locale: traduzioni necessarie non solo per le etichette, ma anche per tutti i contratti, gli allegati e i documenti necessari. Per avere la garanzia di risultati ottimali, il suggerimento è quello di contattare un’agenzia di traduzione professionale. Una volta risolta la questione, ci si può dedicare alla vendita vera e propria, individuando la soluzione più adatta per il proprio business. Un’idea potrebbe essere quella di puntare su un e-commerce, un negozio virtuale che permetta di esportare in ogni angolo del mondo e, di conseguenza, anche negli Emirati Arabi Uniti (è qui che si trova Dubai). Certo, bisogna valutare con la massima attenzione la situazione, poiché un’azienda vitivinicola potrebbe incontrare più di una difficoltà in questo ambito: non solo per i costi di manutenzione e gestione del sito web, ma anche per la necessità di farsi conoscere in Rete.

Per un’azienda di piccole dimensioni, insomma, non è detto che l’e-commerce sia l’idea più adatta per vendere vino a Dubai. Una valida alternativa, in ogni caso, c’è, ed è quella del dropshipping, che prevede di introdurre, tra il produttore e i clienti finali, una figura terza: una specie di intermediario, sempre nell’ambito di una vendita online, che prescinde dall’esistenza di un magazzino. Con il dropshipping, l’intermediario ha il compito di promuovere, di presentare, di far conoscere e di pubblicizzare le bottiglie, adottando una serie di tecniche e di strategie di marketing digitale di grande impatto.

Il dropshipping per la vendita di vino a Dubai si dimostra conveniente per tutte le parti in causa, a iniziare dai produttori e dai fornitori, che grazie a questo strumento hanno la possibilità di estendere la propria rete di vendita e al tempo stesso di migliorare la visibilità del marchio non dovendo impegnare risorse per la comunicazione e la sua gestione. Gli accordi contrattuali che vengono sottoscritti con chi gestisce gli e-commerce, per di più, sono garanzia di affidabilità e sicurezza dal punto di vista dei pagamenti. Gli stessi intermediari, ovviamente, beneficiano di questa soluzione, perché possono dare il la a un’attività non dovendo occuparsi della fase di produzione, di quella della logistica, di quella dell’imballaggio e di quella della spedizione. Gli intermediari ricevono una percentuale su ogni vendita, e tra l’altro non rischiano di avere a che fare con giacenze di invenduto.

Infine, questo meccanismo avvantaggia anche i clienti di Dubai, che possono scoprire vini nuovi e scegliere il metodo di pagamento che prediligono, con Paypal o carta di credito.